Raccolta alimentare Caritas
Anche quest’anno, come da tradizione, il Liceo Colombini ha dimostrato in modo importante la sua vicinanza e solidarietà a favore delle persone più bisognose, tematica che in prossimità delle festività natalizie, assume un valore sempre molto significativo.
Su iniziativa, infatti, delle docenti di Educazione Motoria Prof.sse Cherchi e Dadati, è stata organizzata all’interno delle classi dell’istituto una raccolta di generi alimentari non deperibili da destinare alla Caritas, che da sempre si occupa di aiutare e tutelare chiunque si trovi in stato di bisogno. Come mostra la tabella in allegato è stata un’occasione in cui gli studenti hanno dato prova di grande attenzione e sensibilità che è stata particolarmente apprezzata da direttore della stessa associazione.
Oltre a ringraziare i ragazzi per il lavoro svolto, ha infatti sottolineato come questo significativo sforzo sia di buon auspicio per il futuro: “gli adulti di domani, l’attenzione e la sensibilità che esprimete rappresentano la speranza della nostra comunità”.
Proprio questa dimensione di aiuto e collaborazione collettiva si esprime in modo essenziale quanto fondamentale nell’esperienza di vita che i ragazzi vivono quotidianamente grazie alla scuola: “per ciascuno di noi questo è il tempo delle esperienze fondamentali, di amicizia, di confronto, di condivisione di idee e delle prime forme di attenzione all’altro e di solidarietà”.

Queste forme di sostegno e supporto assumono, inoltre, un valore ancora più ampio se le si considera non solo come la semplice risposta ad un bisogno, ma anche e soprattutto una dimostrazione di reale interesse nei confronti di chi si trova in una situazione di evidente difficoltà e disagio. Tale dinamiche, infatti, risultano sempre più difficili da riscontrare nella società attuale, che si caratterizza per essere prettamente individualista e concentrata esclusivamente sulle proprie libertà: “certamente sappiamo che oggi questa dimensione non trova tanto spazio nella società, tutta focalizzata sull’individualismo, il consumo, la libertà personale ad ogni costo, la comunicazione virtuale in assenza dell’altro”.
A maggior ragione, dunque: “pensare agli altri, agli altri al di fuori di noi e della nostra cerchia stretta, significa preoccuparsi ed avere cura di persone in difficoltà, significa quindi pensare come dicevamo sopra alla collettività, al bene comune, al futuro della nostra società; una comunità non può crescere se non ci mettiamo in gioco, se non guardiamo cosa succede intorno a noi”.
In conclusione, si può affermare che l’impegno degli studenti del liceo, grazie anche alla sua caratterizzazione fortemente umanistica, ha dimostrato che questa sensibilità è ancora forte e presente, nonostante tutto “e fa credere a noi adulti che c’è un futuro di speranza nella nostra società”.

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